I Rischi Naturali

Il rischio è la probabilità che un dato evento naturale prevedibile (ad esempio, legato a fenomeni meteorologici) si verifichi, provocando, in determinate condizioni, danni per la popolazione, per le infrastrutture (es. strade, ferrovie), i servizi essenziali (trasporti, acqua potabile, energia elettrica e gas), le attività produttive e i centri abitati. Per i diversi rischi sono state individuate delle zone omogenee di allerta, territori dove i fenomeni previsti causano effetti simili, per fattori naturali o legati alla presenza umana.

In Lombardia l'allertamento viene effettuato sui seguenti rischi:


Il rischio IDRO-METEO

Copre gli scenari di rischio: idrogeologico, idraulico, temporali, vento forte.

    Scenario IDROGEOLOGICO

Considera le conseguenze indotte sul territorio da piogge intense ed abbondanti sui versanti che scolano nei corsi d'acqua della rete idrografica e di smaltimento delle acque piovane. Questi fenomeni nei casi più gravi possono alimentare anche rilevanti trasporti in massa sia negli alvei torrentizi che lungo i versanti (colate di fango e di detrito, frane superficiali, ecc.) e raggiungere anche conoidi e fondovalle maggiormente antropizzati. In questa definizione si colloca anche ogni fenomeno di criticità sul reticolo idraulico minore di pianura e sui sistemi di smaltimento delle acque meteoriche in ambito urbano. Il rischio idrogeologico è fortemente condizionato anche dalla densità della popolazione, dalla progressiva urbanizzazione, dall'abbandono dei terreni montani, dall'abusivismo edilizio, dal continuo disboscamento, dall'uso di tecniche agricole poco rispettose dell'ambiente e dalla mancata manutenzione dei versanti e dei corsi d'acqua. Ogni persona o cosa, investita da tali fenomeni, può subire gravissimi danni, anche irreversibili.

    Scenario IDRAULICO

Considera le conseguenze indotte da fenomeni di generazione e trasferimento di onde di piena - nei tratti di fondovalle e di pianura - che non sono contenute entro l'alveo o gli argini del reticolo idrografico principale, a seguito di precipitazioni abbondanti (compresi i rovesci temporaleschi). In tali casi l'acqua invade le aree esterne all'alveo con quote e velocità variabili in funzione dell'intensità del fenomeno e delle condizioni morfologiche del territorio. Ogni persona o cosa, investita da tali fenomeni, può subire gravi conseguenze. Si tratta in generale di fenomeni molto estesi, che possono generare danni diffusi anche gravissimi.

    Scenario TEMPORALI

Considera le conseguenze indotte dagli elementi che caratterizzano questi fenomeni: rovesci di pioggia, grandine, fulmini, raffiche di vento, trombe d'aria che si possono sviluppare anche su aree relativamente ristrette. I forti rovesci di pioggia, quando risultano essere abbondanti e persistenti, possono concorrere anche al rischio idrogeologico/idraulico. Fulmini, raffiche di vento, grandine, trombe d'aria possono originare diverse tipologie di danno diretto ed indiretto per la popolazione e per i beni presenti sul territorio colpito. Le caratteristiche di rapida evoluzione e limitata estensione dei temporali limita sensibilmente la loro predicibilità con l'anticipo definito per la fase previsionale. Il rischio temporale può generare danni locali e diffusi anche gravissimi.

    Scenario VENTO FORTE

Considera le conseguenze indotte da condizioni di vento particolarmente intenso originato da ampie strutture della circolazione atmosferica (ad esempio condizioni di föhn, passaggio di tempeste, ecc.). Non rientrano in questa tipologia di rischio le raffiche di vento associate ai singoli nuclei temporaleschi, che sono incluse nel rischio temporali. Il danno diretto è riconducibile all'impatto sulla stabilità di strutture sensibili, quali, ad esempio, impalcature, cartelloni, alberi e strutture provvisorie. Inoltre, il vento forte provoca difficoltà alla viabilità, soprattutto dei mezzi pesanti e può costituire un elemento aggravante per altri fenomeni.


Rischio NEVE    Il rischio NEVE

Considera le conseguenze indotte da precipitazioni nevose con permanenza al suolo, e possibile formazione di ghiaccio, tali da generare difficoltà alle attività ordinariamente svolte dalla popolazione, rallentamenti e interruzioni del trasporto in generale e delle linee di servizi (elettricità, acqua, gas, telecomunicazioni, ecc.), anche per rottura o caduta di rami e alberi dovuta alla quantità e al peso della neve depositata, nonché danni agli edifici residenziali e produttivi (in genere alle coperture per eccessivo sovraccarico). Situazioni di rischio locali relative ad alpeggi, strade secondarie di alta montagna a servizio di attività agro-silvo-pastorali devono essere valutate dalle Autorità locali di protezione civile.


Rischio VALANGHE    Il rischio VALANGHE

Considera le conseguenze indotte da fenomeni d'instabilità del manto nevoso in montagna. Questi fenomeni, a prescindere dalle differenti caratteristiche con cui si presentano, riversano a valle masse nevose, generalmente a velocità elevate, che provocano gravissimi danni a tutto ciò che viene investito. Non si considerano, in questa sede, le conseguenze che possono interessare piste da sci, impianti di risalita e comprensori sciistici in genere perché soggetti a responsabilità specifica o tratti di viabilità secondaria ad alta quota, relativi a insediamenti tipicamente stagionali ordinariamente non frequentati nei periodi in cui si presenta il rischio valanghe. Il rischio valanghe può generare danni locali e diffusi anche gravissimi.


Rischio INCENDI BOSCHIVI    Il rischio incendi boschivi

Considera le conseguenze indotte dall'insorgenza di focolai, riconducibili a molteplici fattori, con suscettività ad espandersi su aree boscate, cespugliate o arborate, comprese eventuali strutture e infrastrutture antropizzate poste all'interno delle predette aree, oppure su terreni coltivati o incolti e pascoli ad esse limitrofi. Le conseguenze per l'equilibrio naturale sono gravissime e i tempi per il riassetto dell'ecosistema forestale e ambientale molto lunghi. Le alterazioni delle condizioni naturali del suolo causate dagli incendi favoriscono inoltre i fenomeni di dissesto dei versanti provocando, in caso di piogge intense, lo scivolamento e l'asportazione dello strato di terreno superficiale. Nella stagione invernale, inoltre, la perdita del patrimonio boschivo, a causa degli incendi, riduce la protezione del territorio che i boschi esercitano nei confronti delle valanghe, aumentando pertanto anche questo rischio nei territori montani colpiti dagli incendi. In Lombardia, ed in generale nelle regioni settentrionali, gli incendi boschivi si sviluppano prevalentemente nella stagione invernale – primaverile, quando le condizioni climatiche e vegetazionali sono maggiormente idonee allo sviluppo degli incendi.